Sul riconoscimento dei figli delle coppie gay si mobilitano i sindaci delle maggiori città e chiedono un incontro con Meloni.
“Chiediamo un incontro urgente con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi” hanno scritto in una nota congiunta i sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari. Questi sindaci si stanno mobilitando per ottenere il riconoscimento dei figli delle coppie gay annunciando una manifestazione in piazza a Torino il 12 maggio mentre nelle prossime ore, dichiarano, il sindaco di Milano Sala sarà a Bruxelles per rappresentare la loro posizione.
A Napoli il sindaco Gaetano Manfredi ha anche modificato il nome dell’assessorato da Famiglia cambiandolo al plurale Famiglie, per includere tutti i tipi di famiglia. Per il sindaco partenopeo c’è un vuoto normativo da colmare sottolineando che c’è bisogno di una legge per proteggere i bambini e che lo Stato non deve incentivare le discriminazioni, “anzi bisogna favorire tutte le forme di riconoscimento per garantire uguali diritti a tutti i bambini così come è previsto dalla nostra Costituzione”.
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La posizione dei primi cittadini
Nella call il sindaco di Roma Gualtieri, di Milano Sala, di Napoli Manfredi, di Torino Lorusso, di Bologna Lepore, di Firenze Nardella e di Bari Decaro, i primi cittadini delle maggiori città italiane, hanno preso posizione e hanno ribadito una linea comune senza conflitti istituzionali. I sindaci si sono detti favorevoli ad aprire un dibattito con il governo e discutere con il parlamento sulla questione.
“L’esperienza quotidiana delle amministrazioni locali dimostra che esistono domande di tutela alle quali non si riesce a dare adeguata risposta. La vita famigliare delle persone LGBT+ risulta, nell’assetto normativo attuale, non ancora compiutamente riconosciuta, generando disparità di trattamento nel quadro dell’Ue” sottolineano nella nota. Per i sindaci, è quindi fondamentale contrastare ogni discriminazione e “garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, e sentiamo forte la necessità di azioni comuni che vogliamo condividere con i sindaci di ogni orientamento politico“.
La difesa dei bambini da ogni discriminazione
“I principi costituzionali di uguaglianza e di tutela della dignità della persona devono guidare il legislatore verso alcuni passi non più rinviabili quali: il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali; il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali” hanno richiesto i sindaci invitando nuovamente al confronto con il governo.
I primi cittadini sottoscrivono la loro volontà di agire nell’interesse dei minori e dichiarano di procedere con la trascrizione dei certificati di nascita all’estero con due mamme, “non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge” sottolineano.